Si andava allo stadio e dopo aver cuinnutiatu l’arbitro, l’uomo cervo per eccellenza, ci si lasciava andare a quello che diventava, pronunciato da migliaia di persone anche se sussurrato, un coro tipico che ha fatto epoca: un quartu i vinu e n’azzusa. Perché nelle taverne palermitane come negli spalti, la gassosa si mischiava con due dita di vino bianco.
LE BOLLICINE DI IERI E DI OGGI
La bottiglietta di vetro, un’idea di oltre cinquant’anni fa, quella di Pippo Partanna, allora patron della ditta palermitana. Analcolica, misto passito e gassosa. Che mentre scrivo, mi guardo attorno e cerco un frigobar, un ectoplasma, un ricordo. L’ultima l’ho bevuta al bar della piazza di Boccadifalco. Ma già l’etichetta ricordava il passaggio di proprietà del marchio alla Polara di Modica. Anche quella una storia mitica.
DA PARTANNA A POLARA
Fondata nel 1953 da Peppino Polara, a Sud-Est dell’isola continente. Quando il centro del mondo era un antico chiosco nella Modica Alta. Bollicine, sapori siciliani e uno stabilimento che serve tutto il Mediterraneo. Le ricette di antica generazione, custodite e tramandate, mai svelate ai profani. Bisogna essere iniziati agli antichi misteri, conoscere le parole di passo, i toccamenti di un simbolo come la gassosa in Sicilia.
DI PADRE IN FIGLIO
La staffetta con il figlio Carmelo, il superamento delle linee della città verso Siracusa, Ragusa e oltre. Il trasferimento in contrada Gallinara e un sogno: produrre centoventimila litri al giorno tra spuma, chinotto, aranciata e gassosa, appunto. Gli anni ’60, gli anni ’70, gli anni ’80. E la cola, il ginger, l’agretto, la limonata, l’arancia rossa. Lo spirito non è cambiato, quando chiamo in azienda per chiedere delle informazioni, mi dicono che Polara è al piano di sotto, in produzione. L’occhio del padrone…
LA PARTANNINA
Due marchi, quello di Polara e di Partanna che hanno fatto la storia. Pippo Partanna è morto dodici anni fa, cosciente che negli anni Sessanta, non si beveva altro che la sua partannina. Poi la concorrenza delle bevande gassate americane incrinò i suoi sogni e addirittura, a Palermo si pensava al plagio d’oltremare. Nulla da fare, Pippo Partanna dovette vendere gli storici locali di via Oreto. Il suo marchio rivive nella storia di Polara.
LA SERIE A DELLE GASSOSE
Da Palermo a Modica, fino ad Acireale. Nella serie A delle gassose c’è anche la Tomarchio, classe 1920. Sul sito leggi la prepariamo, ora come allora. Cento anni, tre generazioni. Distribuita porta a porta in cassette di legno: la gassosa con la pallina (la caratteristica bottiglia con la biglia di vetro).
QUANDO IL PASSATO E’ DI MODA
Una ricetta che unisce l’acqua proveniente dalle pendici dell’Etna e l’aroma ricco e intenso dei limoni di Sicilia. La si beve soprattutto d’estate con un cucchiaio di granita (di limone, rigorosamente), ghiacciata come digestivo oppure miscelata col vino. Perché il cerchio si chiude e sarà banale, ma si torna sempre alla tradizione. L’unica che non passa mai di moda.
Playlist: www.mipiacitu – Gazosa
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