La Mostra “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea ed in Sicilia” è stata prorogata fino al mese di marzo 2020. Un grande successo per una delle rare occasioni in cui ci si può letteralmente immergere in un percorso di visita che racconta la storia dell’archeologia subacquea nel meridione d’Italia.

LA MOSTRA DEDICATA A TUSA

Visitando la mostra, inaugurata lo scorso mese di maggio nel Castello di Baia, all’interno del Parco archeologico dei Campi Flegrei, si respirano i ricordi e le mille attività del compianto Sebastiano Tusa, cui l’esposizione è dedicata. Una dedica fortemente voluta per chi ha impegnato la propria vita per l’archeologia e le ricerche subacquee anche in terra campana. Molte sono state infatti le sue esperienze in Campania sia come docente universitario che come direttore di scavi subacquei; una terra che tanto gli ha dato e a cui tanto egli ha lasciato. Il lungo applauso tributatogli il giorno dell’inaugurazione, da una terra che in fondo non era la sua, è la cifra del riconoscimento universale che il grande archeologo si è guadagnato nella sua carriera.

NASCITA DELL’ARCHEOLOGIA SUBACQUEA IN ITALIA

L’esposizione racconta la stagione di nascita dell’archeologia subacquea in Italia fin dagli anni ’50, quella delle prime fasi pionieristiche, contrassegnata dalle grandi scoperte che ne sono derivate, e che hanno dato impulso alla ricerca scientifica in questo campo. Un racconto fatto di documenti d’archivio, foto d’epoca e lettere dei protagonisti della ricerca archeologica subacquea del Sud Italia, provenienti dagli archivi delle Soprintendenze ai Beni culturali della Regione Siciliana, dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le attività culturali, da Istituti specializzati e da archivi privati.

VIAGGIO NELLA STORIA

Un viaggio che, attraverso i tanti relitti ritrovati, spiega come la ricerca scientifica sia riuscita a comprendere i flussi migratori, i rapporti commerciali lungo le coste e le relazioni tra i popoli. E ancora come siano stati individuati quei punti di partenza e di arrivo di genti, merci ed idee che hanno caratterizzato la storia del Mediterraneo, le sue città portuali, le mete del commercio, che fin dall’antichità furono luoghi nevralgici dei processi di trasformazione culturale.

NASCITA DELLA SOPRINTENDENZA DEL MARE

Ripercorrendo le prime esperienze, ricche di genuina passione e romanticismo, il racconto giunge fino alla creazione della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana da parte di Sebastiano Tusa: un momento storico importante che segna il passaggio dal periodo delle scoperte fortuite alla ricerca scientifica sistematica e alla tutela del mare da parte di una pubblica amministrazione, prima e unica in Europa.

LA MOSTRA

La mostra, utilizzando materiali video e fotografici d’epoca con allestimenti multimediali e sensoriali, accompagna il visitatore in una realtà virtuale immersiva, per un’esperienza unica ed evocativa. E questa del Castello di Baia, rappresenta un ideale complemento alla mostra “Thalassa. Meraviglie sommerse dal Mediterraneo”, anch’essa attualmente in corso al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) dove attraverso più di 400 reperti provenienti da prestigiose istituzioni italiane ed internazionali, l’archeologia subacquea si mostra al visitatore con alcuni dei pezzi più prestigiosi recuperati dai fondali italiani.

I REPERTI SICILIANI

In particolare dalla Sicilia arrivano reperti di straordinaria importanza come alcune ancore in piombo di età romana, il famoso Reshef esposto al Museo Salinas di Palermo, il gruppo statuario di Eracle e Anteo, piatti e anfore provenienti dai fondali di Capistello a Lipari, numerose anfore ritrovate alle Isole Eolie e alle Isole Egadi, le monete puniche ritrovate a Pantelleria, i lingotti in Oricalco provenienti da Gela, un anello ritrovato durante lo scavo del relitto di Scauri a Pantelleria, un Louterion, altare sacrificale in terracotta, ritrovato a 120 metri di profondità a Panarea. La Sicilia, dunque, continua a rappresentare oltre i suoi confini, il suo progetto culturale di grande respiro; un’idea di valorizzazione del patrimonio storico che abbraccia tutto il Mediterraneo, culla della civiltà e scrigno di saperi nascosti.

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