Giovedì pomeriggio, all’incirca alle ore 16, puntuale spunta un cumulo di rifiuti in via Galilei a Palermo. Tra un ristorante e una concessionaria auto arrivano puntuali sacchetti carichi di rifiuti di ogni tipo. L’anonima cialtrona – perché di una donna si tratta – non si preoccupa neanche di fare la raccolta differenziata, i suoi sacchetti contengono rifiuti di ogni genere, dai resti di cibo alla carta, dal cartone all’indifferenziato.

UN RITO CHE DESTA SOSPETTI

Sacchetti che, altrettanto puntualmente, gli operatori della Rap raccolgono il sabato alla fine del mercatino rionale di piazzale Giotto. Un rito che si ripete da  diverse settimane e che proprio per la sua ripetitività comincia a destare sospetti. Si può essere incivili una volta (non si dovrebbe, per carità, ma visto il contesto in cui viviamo ci si abitua a  chiudere un occhio di fronte a episodi sporadici), se lo si è sistematicamente è evidente che bisogna spezzare questa catena di comportamenti fuori dalle più basilari regole di civiltà.

VICINATO SOLIDALE?

Il posto è sempre lo stesso, più o meno anche il carico di rifiuti scaricati sul muretto che delimita l’esposizione della concessionaria auto. Anche l’orario è sempre lo stesso e l’anonima incivile, con fare celere e per nulla imbarazzato, deposita il suo carico alla luce del giorno. E nessuno protesta, tanto da far pensare ad una implicita solidarietà di buon vicinato.

DOMANDE SENZA RISPOSTA

Al di là delle domande retoriche sul grado di civiltà di frange di Palermo che non si annidano soltanto nelle periferie (come sarebbe più comodo credere), è legittimo chiedersi perché gli stessi operatori di Rap non segnalino l’episodio ai responsabili aziendali e perché questi non sollecitino la Polizia Municipale.

LA STRADA PRIVATA

La strada che percorre la (cosiddetta) signora il giovedì pomeriggio attorno alle ore 16 risulta essere privata e ospita una scuola materna. Sarebbe ingiusto trarre conclusioni affrettate, ma in questa triste vicenda ci sono talmente tanti elementi chiari e incontrovertibili che gli organi di controllo non possono far finta di nulla.

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