Partiamo con un assunto (che in tempi di disoccupazione non ci sta neanche male): il connubio donna – shopping dovrebbe essere bandito per legge.  È un rapporto pericoloso, qualcosa che va oltre la pericolosità della relazione tra il limone ed il bicarbonato, cane e gatto, eccetera eccetera. E’ qualcosa di estremamente nocivo alla salute. Soprattutto alla salute nervosa di quei malaugurati uomini che si ritrovano nelle vesti di accompagnatori.

A CASA

Proseguiamo con un altro assunto (e sono due, ma questo lo mettiamo in prova un mese): una donna che entra in un negozio 95 volte su 100 ed inconsapevolmente si dirigerà sull’articolo più caro. Io non lo so come facciano; forse hanno un sensore, un chip sottocutaneo o forse è soltanto istinto. Ma è così. La donna esce da casa per fare shopping avendo le idee ben chiare: vuole una maglia color avorio veneziano chiaro, con manica a tre quarti e scollo a barca.

IN NEGOZIO

Giunti al negozio, infatti, si fionda su un tubino nero e mentre tu ancora stai dicendo “buonasera” lei ha già fatto amicizia con la commessa, provato tre taglie diverse e mandato le foto alle amiche. – Come mi sta? – Come gli altri 638 precisi che hai nell’armadio.
– Forse è piccolo. Secondo me mi tira dietro – Sapessi a me quanto tira davanti…

SHOPPING A GO GO

– Chiama Monica. – Ma chi è Monica? – La mia amica che lavora qui. Piuttosto, non fare l’antipatico al solito tuo che domani sera sono a cena da noi. – Ma sono chi? – Monica e Francesco. Portano il sushi. – Ma noi detestiamo il sushi! – Ah le stigghiola sì e il sushi no? Sei razzista?
– Scusa ma che c’entra il razzismo? – Sei razzista! L’avevo già capito quando hai fatto quella faccia schifata verso il tubino solo perché è nero.

AMORE MA CHE DICI

– Amore ma che dici…- E poi Sara è una brava ragazza, solo perché è rumena non la puoi discriminare! – Amore… ma chi è Sara?
Sara è l’amica di Monica, quella ragazza che lavora nel negozio di scarpe qui accanto dove andremo dopo. – No, il negozio di scarpe no.
– Come no? E che mi devo mettere stasera? Usciamo insieme. Io, Sara e Monica, così poi tu e Viorel ci venite a prendere. – Viorel… immagino sia il fidanzato di Sara. – Il fratello.

MASCHIO INSENSIBILE

Sara si è lasciata due settimane fa, quel porco l’ha fatta soffrire troppo. – Scusa ma che ne sai, guarda che siamo qui esattamente da venti minuti! – Il solito maschio, freddo e insensibile. A noi donne basta poco per entrare in sintonia, perderci fra le pieghe dell’anima, vedere negli occhi di una le emozioni dell’altra. La solidarietà che riusciamo avere fra donne ve la sognate. Tieni, vai a pagare che abbiamo premura.

THE END

Fuori dal negozio. – Dov’è la busta? – L’ho data a Mario. – Mario chi? – Se ti dicessi che è il fidanzato di Giulia, l’amica di Rossana, la sorella di Gianni, il collega di Sergio; quello che ha la sorella che lavora a Parigi e sta con quel ragazzo di origine marocchina che prima stava con l’autraliana, Rebecca, tu, con la sensibilità femminile che tanto ti contraddistingue, cosa mi risponderesti? – Che secondo me sono tutti tuoi amici immaginari… – Risposta esatta! Ma scassano la minchia molto meno dei tuoi amici reali. Ci vediamo a casa.

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