Diciamo che è il secondo tempo. E come si faceva negli anni ’60, nelle partite in bianco e nero della domenica pomeriggio di Rai1, vi facciamo la sintesi del primo tempo. Marco Pomar, scrittore (e molte altre cose) con il pallino della satira, all’indomani del vittorioso esordio della Nazionale di calcio femminile, pubblica un post, come dire, piuttosto irriverente. Apriti cielo, insulti a lui e alla sua vil razza maschilista che comprende Franco Cascio, uno dei più stimati autori di Lercio, sito che ha costruito le sue fortune proprio sulla satira senza filtri.

POMAR E CASCIO IN DUETTO

La colpa di Cascio? Avere bellamente mandato a quel paese quelle espressioni di vetero femminismo al confine con la censura. Il duello diventa rusticano anche per l’intervento della già deputata Paola Concia che, alla fine della tenzone, invita Pomar a usufruire del cesso. Di rimbalzo, porcherie anche per noi che raccontammo questo frizzante primo tempo. E adesso Pomar e Cascio, in accoppiata, ci riportano in campo. Una ripresa tutta da leggere.

L’EVENTO SENZA FARD

Signore e signori buonasera. Benvenuti all’incontro di calcio dell’anno, l’evento che fa impallidire (senza fard) tutte le finali di Champions degli ultimi anni, tutti i derby, i “classici” e gli shopping in via Montenapoleone degli ultimi decenni: Nazionale italiana Femminile contro Luoghi Comuni. Inutile dire che la partita, oltreché avvincente ed entusiasmante, si preannuncia ostica, dura e senza esclusione di colpi, e, come capite dal linguaggio fin qui utilizzato, i Luoghi Comuni risultano sempre fortissimi, quasi insuperabili.

PREPARTITA

È tutto pronto, il match sta per iniziare, solo qualche minuto di ritardo perché le giocatrici italiane sono state indecise fino all’ultimo su quali tacchetti indossare, ma dopo averne cambiati ventisei adesso sono pronte alla disfida.
Solo la terzina destra ha fatto storie, sostenendo che il suo nuovo colore di capelli mal si adattava con la seconda maglia, bianca con dei bordini azzurri così kitch da fare spavento, che lei aveva scelto proprio un rosso granato che si sposava con l’azzurro, e che non si fa così, potevano dirlo prima!

LA PARTITA

Sostituita la terzina, la partita può avere inizio, agli ordini dell’arbitro tedesco Fitch.
– Ordini? Ma chi si crede di essere?
– Ma infatti, perché deve comandare lui?
– Vabbè, lasciamoglielo credere, ragazze, tranquille.
– Giusto. Come sempre.

Italia 0 Luoghi Comuni 1

Finalmente l’arbitro fischia, e la capitana azzurra protesta: “Fischia a tua sorella, porco!”

Italia 0 Luoghi Comuni 2

La sfida procede tranquilla, nei primi minuti non si vede nemmeno un fallo. L’Italia attacca, sospinta dai commenti politicamente corretti su facebook, e realizza due reti con l’aiuto della rete.

Adesso siamo in parità. 2 – 2

Al 42esimo la nostra centravanti viene ammonita dall’arbitro e protesta:
– Arbitro, lo sai cosa hai fatto, vero?
– Che ho fatto?
– Niente, niente.
– Come niente…
– Tu lo sai cosa hai fatto, è inutile che me lo chiedi.

La discussione va avanti per un quarto d’ora , non porta a nulla e il punto viene assegnato ai Luoghi Comuni.

Italia 2 Luoghi Comuni 3

Le ragazze attaccano, ma finiscono spesso in fuorigioco, non avendo ancora capito come funziona. Per fortuna la nostra portiera para tutto, conoscendo perfettamente i punti deboli degli avversari:
– No, io l’allenatore avversario lo conosco appena, credo sia quello con i capelli tinti, che gli si vede però la ricrescita, e ha un neo sopra i baffi. Io mi faccio i fatti miei, ma certo è che ogni mattina, quando la moglie va a lasciare i bambini a scuola, va a trovare la signora Patanè, quella zoccola del primo piano. Purtroppo il monologo della portiera costa un punto a favore dei Luoghi Comuni

Italia 2 Luoghi Comuni 4

Termina il primo tempo, e dopo soli 5 minuti si ritorna in campo. La capitana ha deciso di fare meno pausa.
Si perdono però altri venticinque minuti per una discussione sulla disposizione degli arredi:
– Che ne dite, le porte non starebbero meglio agli angoli piuttosto che al centro?
– Non so, io invece sposterei le bandierine del corner. A metà campo danno una sensazione di maggiore spazio…

Nel frattempo su Facebook infuria la polemica, una ex deputata esperta di diritti civili e titolare della cattedra di “Ironia applicata agli altri”, sferra un attacco contro i Luoghi Comuni, sostenuta da sei ex femministe marxiste leniniste qualunquiste, due pallavoliste troskiste e nove haters leghisti. Prende un like pure da Salvini, neo sostenitore dei movimenti a favore di vento, e così l’Italia pareggia.

Italia 4 Luoghi Comuni 4

Al primo cambio, la terzina azzurra sostituita protesta contro l’allenatore: “Cosa ha lei che io non ho?”
Palo dei L. C. A pochi minuti dalla fine arriva un pallone alto molto favorevole alla centravanti italiana, ma lei anziché fare uno stop, preferisce un periodo di riflessione. È il punto decisivo. I Luoghi Comuni vincono 5 a 4, e la capitana azzurra propone agli avversari di restare amici.

Italia 4 Luoghi Comuni 5

È stata una bella partita, maschia al punto giusto, si sono viste belle palle da entrambe le parti, ma i Luoghi Comuni si sono purtroppo rivelati imbattibili contro le calciatrici femmine. Peccato, sembrava l’inizio di un ciclo.

A voi tutte una buona serata. Si, pure a te, anche se lo sai cosa hai fatto…

P.S.: Ci giunge notizia intanto che l’autista del pullman della nazionale è riuscita a parcheggiare, dopo sole 186 manovre. Adesso però bisogna ripartire…

(Cascio: – Ma perché pullman? Non possiamo dire pullwoman? 
Pomar: – Non esagerare, i Luoghi Comuni ormai hanno trionfato … )

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