Per comprendere a pieno cosa è stata la psichedelia, l’era dell’espansione della mente, armonie strambe, viaggi verso l’ignoto, dilatazione dei sensi, coscienza alterata, affidiamoci alla musica di uno dei gruppi più quintessenziali della seconda metà dei ’60: gli H.P. Lovecraft.

CHICAGO, 1967

Formatisi nel 1967 a Chicago, presero il loro nome dall’oscuro, affascinante, per certi versi misterioso, scrittore di bizzarri horror fantascientifici Howard Phillips Lovecraft, connotando così la loro musica in modo dark e divergente. Due album di musica originale, fatta di armonie inusuali e arrangiamenti poco conformisti.

ALTRO CHE SUMMER OF LOVE…

Spin, Spin, Spin procede con un ritmo calmo, cadenzato, le voci trasmettono il sapore del tragico, ineluttabile imperversare del fato e la danza della protagonista del testo pare avvilupparsi intorno ad una spirale che non lascia via d’uscita. Un arrangiamento delicato, con chitarre e pianoforte in primo piano e archi sullo sfondo a sottolineare la drammaticità della storia, conferisce al brano un gusto tipicamente psichedelico. Il viaggio della mente può condurci anche dove il destino non ha la faccia spensierata della Summer of Love ma l’aspetto drammatico delle nostre paure ancestrali.

Playlist: Spin, Spin, Spin – H.P.Lovecraft