Per il Palermo targato Mirri, nato sulle ceneri di ciò che restava dell’era Zamparini, stanno per cominciare ufficialmente le operazioni. Una nuova stagione, una nuova squadra da costruire, una nuova maglia rosanero. Un simbolo più che mai importante a cui stringersi nel momento della ripartenza.

LA STORIA

Leggenda abbastanza conosciuta narra che la maglia rosanero altro non sia che il frutto di un lavaggio sbagliato della divisa originaria. Che era rossa e blu, in ossequio alla bandiera inglese. In realtà la storia è ben diversa. L’input per cambiare i colori sociali del Palermo arrivò da Giuseppe Airoldi. In una lettera scritta nel 1907 a Giosuè Whitaker, uno dei soci del Palermo, il principe suggerì all’amico di scegliere il rosa e nero, tonalità opposte che simboleggiavano la discontinuità di risultati della squadra. Da quel momento, fatta salva una parentesi in giallorosso per l’imposizione del regime fascista di adottare come colori sociali quelli dello stemma comunale, il Palermo avrebbe vestito la sua iconica divisa.

DIVERSE VARIANTI STESSA PASSIONE

 

Nell’arco della sua storia il Palermo ha indossato diverse declinazioni dei suoi colori sociali senza eguali a tutte le latitudini. Il rosa è sempre lo sfondo principale della maglia mentre il richiamo al nero generalmente negli inserti. Il colletto e i bordi della maglia sono state spesso le parti designate ma non son mancate comunque le eccezioni in merito. Una su tutte la variante a strisce verticali rosanero, utilizzata sporadicamente nell’arco dei decenni passati. Con un design classico come la divisa della stagione 1968/1969 o più moderno come la maglia del 96/97 con le righine nere accompagnate dal bianco. Colore quest’ultimo generalmente riservato alla seconda maglia, che nell’insolita divisa del 1979/1980 trovò spazio nelle maniche.

LA MAGLIA FANTASMA

E pensare che per questa stagione una maglia pronta c’è. O meglio ci sarebbe stata. La Legea, sponsor tecnico della vecchia società, aveva già preparato le divise per il prossimo campionato di B. L’estromissione dallo stesso ha vanificato il lavoro dell’azienda campana, rendendo la nuova divisa sociale dell’U.S. Città di Palermo una maglia fantasma a tutti gli effetti. Per limitare i danni la divisa, assieme a quella che sarebbe dovuta essere la seconda maglia, è stata messa in vendita ad un prezzo stracciato. Un retaggio di un dramma che potrebbe diventare un oggetto di culto.

QUALE MAGLIA PER IL NUOVO PALERMO?

A questo punto dopo aver fatto il logo bisogna fare la maglia del nuovo Palermo. Un argomento che già adesso anima le discussioni dei tifosi. C’è chi vuole una maglia aderentissima alla storia e chi invece al busto, chi sogna una divisa ispirata a quelle dei momenti più felici della società rosanero. Chi la vuole moderna come quelle prodotte dai colossi mondiali e persino chi sogna il ritorno delle strisce, nonostante siano considerate da sempre simbolo della protervia imperialista delle squadre del Nord Italia. Egregio presidente Mirri, non le resta dunque che scegliere quale sarà la divisa di questo nuovo Palermo, doppiamente suo in quanto presidente e tifoso.

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