sbarreTic tac, tic tac. L’orologio scandisce ogni momento della vita in un carcere femminile, non sono concessi né ritardi, né errori. Ancor più che nel mondo esterno, tutto deve funzionare alla perfezione, rispettando ritmi precisi perché in gioco c’è la sicurezza dei reclusi e degli agenti penitenziari. Quattro sono i turni di servizio, dalle 8 alle 16, dalle 16 alle 24 e da mezzanotte alle 8 e uno specifico per l’ora d’aria (i passeggi in linguaggio tecnico). “Difficilmente – ci spiega Rossella, agente penitenziario – si conclude alla fine del turno previsto per contratto, quasi sempre si resta per più tempo. In alcuni giorni particolari, a causa della carenza di personale, si arriva a lavorare anche per 12 ore ininterrottamente”.

SUONA LA SVEGLIA

sbarre 1

La sveglia suona di buon mattino dietro le sbarre. Dopo aver superato la portineria e aver preso le consegne dalla collega del turno precedente, si iniziano le perquisizioni ordinarie nelle camere di pernottamento, effettuate a campione e a sorpresa. “Troviamo di tutto dentro – racconta Rossella – dai mozziconi di sigaretta fatti seccare e resi appuntiti tanto da farne un’arma, a medicinali nascosti per miscelarli e stordirsi”. Altri oggetti trovati spesso in cella sono le bombolette di gas da campeggio, in più rispetto a quella prevista.

COSA VIENE NASCOSTO IN CELLA

sbarre 2

“Le nascondono per sniffare il gas a mo’ di stupefacente” spiega Rossella. Subito dopo due agenti aprono i blindati (porta blindata con spioncino posta prima del cancello della cella) e procedono al controllo inferriate, chiamato battitura. Aprono la cella, entrano e con una piccola asta di ferro di circa 50 cm, controllano che le sbarre della finestra siano integre, che non siano state manomesse. Contemporaneamente viene effettuata la prima conta visiva delle detenute. Dalle 7 in poi inizia a essere distribuita la prima colazione, di solito composto da caffè, latte e the.

LA ROUTINE DELLE DETENUTE

Fra le 8,30 e le 9 le detenute vanno nel locale docce (sono pochissimi gli istituti che hanno questi sanitari nelle celle) per poi andare nei cortili passeggi o nei locali dove si svolgono le attività scolastiche e i corsi di formazione. Intanto le detenute lavoranti si occupano della pulizia del reparto, mentre gli agenti di polizia penitenziaria raccolgono le necessità delle altre recluse, dalle domande per i colloqui con gli assistenti sociali o le altre figure previste per legge come per esempio gli educatori, alla possibilità di partecipare ai corsi di formazione o ad altre attività in carcere.

COSA FANNO GLI AGENTI PENITENZIARI

“I detenuti possono acquistare generi vari indicandoli una volta a settimana in un modulo stampato – aggiunge Rossella – che viene consegnato all’ufficio sopravvitto per poi essere smistato all’impresa di mantenimento, una sorta di spaccio che opera dentro il carcere”. Alle 11 le detenute tornano nelle celle e durante il loro rientro si effettua la conta visiva. L’ora di pranzo è anticipata dietro le sbarre, alle 12 già si inizia a distribuire il vitto per poi ritornare, dalle 13 alle 15, nei cortili passeggi o nei laboratori per i corsi. Le celle tornano a riempirsi dalle 15, avviene di nuovo la conta e alle 18 viene diviso il pasto serale.

LA NOTTE IN CARCERE

Alle 21 vengono chiusi i blindati e viene effettuato, insieme a un infermiere, il terzo “giro delle terapie”, ovvero la distribuzione delle medicine alle detenute che ne hanno bisogno. “La routine è dura da sopportare – aggiunge Rossella – anche se grandi passi in avanti sono stati fatti, dando la possibilità ai reclusi di svolgere varie attività formative e di lavorare. Purtroppo però, il carcere abbrutisce, è una questione di sopravvivenza”.

Playlist: Johnny 99 – Bruce Springsteen