Negli anni ’80, in un tempo in cui lo sponsor tecnico era una novità, c’era un marchio che spiccava su tutti: NR. L’azienda prende il nome dalle iniziali di Nicola Raccuglia, originario di Palermo, che del settore fu un autentico pioniere. Un pezzo di storia del calcio che dopo anni di “pausa” è tornato a produrre abbigliamento sportivo. Con la speranza di poter tornare a vestire i campioni, come accadeva una volta.

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LA STORIA

Prima di diventare fornitore sportivo Nicola Raccuglia è stato un calciatore professionista di discreto livello. L’idea di continuare nel calcio in modo diverso arriva verso il finale di carriera:  “Verso i 29 anni ho smesso per cominciare a fare questo tipo di lavoro. Inizialmente c’erano delle suore che facevano il lavoro di maglieria. La materia prima era la rocca di filato, che poi veniva lavorata con macchine particolari. Da lì ho cominciato piano piano. Le prime squadre che ho vestito sono Pescara e Palermo. Abbiamo vestito anche la nazionale italiana per sei partite, in un periodo in cui non si poteva esibire il marchio. Quando lo facemmo la prima volta al Perugia, fummo multati assieme alla società. Poi le cose cambiarono e cominciammo a vestire tantissime squadre italiane. Siamo arrivati anche all’estero, fornendo le divise ai New York Cosmos di Pelè e i Toronto Blizzard di Bettega”.

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MAGLIE UNICHE

In un’epoca in cui le maglie si producevano ancora con la celebre lanetta, le divise prodotte da NR si distinguevano dalle altre per il loro concept, innovativo sì ma con occhio alla tradizione delle squadre. Il risultato finale è stato quello di produrre dei modelli unici e molto evocativi. Un esempio è dato dalle maglie bandiera. Le più famose furono quelle della Fiorentina e della Lazio, il cui disegno con l’aquila stilizzata è stato ripreso più volte negli anni. Uno standard che ha permesso al brand di emergere nel panorama delle forniture: “L’idea era sempre quella di creare delle maglie che piacessero.  I nostri concorrenti dell’epoca erano grandi marchi come Adidas, Umbro e Puma, in un’era in cui non c’era il Made in China. Era motivo d’orgoglio per noi competere con i grandi colossi. Abbiamo puntato sulla qualità e sull’innovazione, anche nelle scelte cromatiche“.

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LA MAGLIA DEL DIEZ

Milan, Napoli, Lazio, Fiorentina e Roma pur tra le importanti sono solo alcune delle squadre che hanno indossato le divise create da NR. Aver vestito squadre come quelle citate sopra implica in automatico che a indossare le divise di NR  ci siano stati dei campionissimi assoluti. Falcao, Antognoni, Baresi, Conti, Mancini, Baggio fino ad arrivare al più grande di sempre, Diego Armando Maradona: “C’è un aneddoto che mi lega a Maradona, con cui ero molto amico. All’epoca avevamo fatto le prime maglie di poliestere. Un giorno mi chiamò il magazziniere riferendomi che Diego voleva tornare alla vecchia maglia perché la maglia in lanetta asciugava meglio il sudore”.

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DIVISE DA CINEMA

L’impatto di NR nel settore fu talmente forte da far divenire l’azienda lo sponsor di squadre esistenti solo nella finzione scenica. Una su tutte la leggendaria Longobarda del film “L’allenatore nel pallone” con l’altrettanto leggendario Oronzo Canà interpretato da Lino Banfi. La maglia bianca con inserti rossoblu e sponsorizzata da Mosciarelli la cui pasta veniva rimandata indietro pure dal Biafra, fu proprio disegnata da Raccuglia: “In quel periodo facevo parte della Nazionale Attori, alla quale fornivo la maglia.  Divenni amico di Banfi come anche di Troisi. Venivo dunque interpellato per creare le divise per i film. La divisa della Longobarda la creai su indicazione del regista Martino. Mi disse che gli sarebbe piaciuta una maglia bianca con inserti rossoblu, poi mi diede massima libertà. Il modello della tuta indossata da Banfi invece poi l’abbiamo riproposto anche come fornitura per le grandi squadre”.

 

UN SOGNO ROSANERO

Ovviamente tra le squadre griffate NR non poteva mancare il Palermo, che ha indossato le maglie NR dal 1979 al 1988. Di quella storia e della divisa rosanero, Raccuglia parla con grande soddisfazione: “Per me che sono palermitano vestire il Palermo era un piacere enorme. Oggi con le maglie in sublimato si potrebbero creare delle cose molto belle. Poi il colore rosa del Palermo è fantastico perché si presta a tante cose stilisticamente d’impatto”. Dopo tanti anni di assenza il marchio NR è tornato sul mercato con una linea sportwear ed un catalogo d’abbigliamento calcistico. Il sogno è quello di ricominciare a fornire divise. Magari proprio partendo dal Palermo: “Per me sarebbe un onore vestire il Palermo ovviamente. Non è purtroppo semplice perché noi lavoriamo Made in Italy, con tutto quello che implica in termini di costi. Anche essendo in Serie D il Palermo avrà comunque richieste importanti. Sarebbe bellissimo ma è complicato”.

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