Siamo nel pieno del periodo festivo e bisogna essere più buoni. Sono i giorni del “anche a te e famiglia” e dei buoni propositi, quei giorni che galleggiano tra il Natale e l’arrivo del nuovo anno. E quindi facendoci carico di tutta l’ipocrisia raccattata qui e là, con animo ben disposto dimentichiamo cosa significhi sino in fondo recarsi in aeroporto.

LACRIME E AEREI

Perché per molti non è il prologo di una vacanza, ma il momento di ricongiunzione con una parte di noi che ha scelto (o ha accettato) di vivere lontano dal ceppo di famiglia. Punta Raisi, ore 11: entri e vieni accolto dalle languide note di un pianoforte che ingentilisce in bello stile le troppo abusate melodie natalizie.

L’ELEGANZA DI UN CONTRABBASSO

E ti perdi nell’eleganza raffinata di un contrabbasso. E sogni accompagnato dalle spazzolate di una batteria seducente come non mai. Ecco cosa trovate al Falcone – Borsellino, un tocco di classe che per un attimo cancella ogni cattivo pensiero. E ti fa dimenticare le polemiche per l’assenza di posteggi senza tariffa e per l’inconcepibile caro – bar, che paghi un’arancina come fosse laminata d’oro.

Il merito è di chi ha avuto questa bella pensata. Bisogna riconoscere il positivo laddove c’è, rispetto a qualche anno fa l’aeroporto è un posto migliore. Anche se paga, come molte altre aerostazioni in Italia,  il fatto che gli addetti alla vendita siano lì quasi per farti un favore. Ma perdiamoci nella musica. E quì il merito ha facce, nomi e cognomi. Professionisti che ci hanno regalato  briciole della loro abilità artistica. Mario Onufrio al piano, Anna Giannola al contrabbasso, Gianfranco Ficano alla batteria:  buon anno anche a voi.