Scrivono in un italiano francofono o in un siciliano arabeggiante, esempio di una riuscita mescolanza culturale, linguistica e sociologica che oggi appare una chimera. Sono gli italiani di Tunisia, i discendenti fieri e orgogliosi di quella comunità che negli ultimi due secoli decise di abitare nell’altra sponda del Mediterraneo, con occhi e cuore sempre rivolti alla madre patria.

IL RACCONTO DEI MACCARRUNI

La loro comunità è una delle più attive su Facebook, il loro gruppo “Italiani di Tunisia” è coinvolgente, a tratti commovente per le storie che gli utenti raccontano. Storie di emigrazione, di amore, di sogni e di speranze sempre narrate sul filo della nostalgia. Antonio racconta dei “maccarruni” che preparava con la sua mamma e nel suo bellissimo post rivendica con fierezza di sentire il dovere del racconto, necessario per non perdere la memoria. Su di sé sente la grande emozione di far parte di una storia, da raccontare anche a costo di inumidire gli occhi di lacrime e di avvertire un brivido lungo la schiena.

IL PASSATO E’ TERRA STRANIERO

I ricordi di Tunisi e i ricordi dell’Italia si mischiano nelle pagine di questo gruppo. Perché entrambe questi due Paesi fanno parte di un passato che ormai è una terra straniera. Ci si appende al filo della nostalgia, seguendo i post che descrivono minuziosamente la ricetta di una caponata siciliana, alla quale infine viene apportato un tocco originalissimo, frutto di una mescolanza anche culinaria.

L’EMIGRAZIONE

Con orgoglio, gli italiani di Tunisia sottolineano di essere a favore dell’emigrazione, consapevoli che c’è stato un tempo, neanche troppo lontano, nel quale eravamo noi quelli malvisti dai governi dei Paesi in cui andavamo a cercare fortuna.

LA COMUNITA’ VITUALE

Oggi questa comunità virtuale rappresenta un riferimento indispensabile per chi cerca le proprie radici. Sono stati più di 100 mila gli italiani che fra ‘800 e ‘900 decisero di partire alla volta della Tunisia. Alcuni avevano con sé un misero fagotto, altri erano novelli industriali con idee all’avanguardia impossibili da realizzare in un Paese allora in evidente ritardo economico come l’Italia. Ci sono nipoti che scrutano ogni foto postata dagli utenti del gruppo su Facebook, sperando di scorgere il volto dell’adorata nonna, ci sono quelli che sono tornati in Italia lasciando un pezzo di cuore nella terra della regina Didone.

 

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