Luciano Ligabue a Messina, giungo 2019. Basilio Milatos c’era. E non da solo. La sua storia per tutti quelli che amano il rock e hanno un cuore. (a.s.)

Metti certe notti. Di luci e di stelle, dopo due ore e mezza di autostrada. Metti il concerto di uno che fa da colonna sonora alla tua vita da quasi trent’anni. Uno che non conosci di persona, ma che è come se fosse un amico da sempre. Uno di quelli che praticamente sa, senza saperli, tutti i fatti tuoi, pubblici e privati, perché le sue canzoni le hai passate in macchina migliaia di volte mentre parlavi, pensavi, andavi per il mondo, mentre ti innamoravi o mentre ti lasciavi con la tua lei. Uno che spesso ha avuto pure la parola e la nota, giusta per te. Proprio quella che ti serviva in quel momento.

CANZONI CHE SONO PARTE DELLA TUA VITA

È cosi che succede con le canzoni e i cantanti che amiamo: diventano parte della tua vita, crescono con te. E ogni volta che li vedi dal vivo è sempre una festa, un tripudio di emozioni, un “urlare contro il cielo”, sia che ti trovi in teatro con poche centinaia di spettatori, sia che sei a Campovolo per i concerti record da 200mila persone. Oppure che sei semplicemente in un semplice stadio come stavolta. Peraltro non sold out, ma neppure mezzo vuoto come qualche gratuito detrattore del Liga avrebbe voluto far credere. Pieno il giusto, per godercela alla grande, noi sugli spalti o sul prato e loro sul gigantesco palco.

CERTE NOTTI L’AVREI SCRITTA IO

Metti certe notti, che sono una dimensione speciale per certe anime inquiete. È della notte che racconta una delle canzoni che amo di più, che parla di com’ero, di come una parte di me sarà sempre: Certe Notti. Non ho mai capito se davvero Neil Young avesse capito chi ero, forse il Liga di più. Io, di sicuro, no. “Certe notti la strada non conta, quello che conta è sentire che vai” solo per una mera casualità l’ha scritta lui: sarà arrivato prima, altrimenti l’avrei scritta io. Anche di ferite e di qualche amica che le disinfetti, beh, parliamone.

LUCIANO, VORREI CHIEDERTI…

“Se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te”. Non ho però mai avuto modo di chiedere a Luciano: e se quando bussi, certe notti, non ti apre nessuno? E poi la frase che forse contiene tutto il senso di chi ama la notte: “certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è”.

AL CONCERTO CON FIGLIE E COMPAGNA

E poi, siccome il tempo passa, arriva la notte che al concerto di Ligabue ci vai con le tue figlie e con la tua compagna. E mentre sei lì pensi: vecchio mio, datti un contegno stavolta. E temi che benché loro amino già Ligabue, possano annoiarsi, stancarsi o semplicemente non divertirsi. Poi il concerto parte, alle 21,10 in punto: e ogni possibile timore, ogni pudore, ogni freno inibitore scompare alla prima canzone.

IL PRIMO LIGA DEL ’93

Due ore di adrenalina, abbracci e corde vocali tirate al massimo. Loro, le mie figlie, hanno 12 e 7 anni eppure le cantano quasi tutte dall’inizio alla fine, abbracciandosi, abbracciandoci, io, lei, loro. E tu sei lì, ancora ad ubriacarti di emozioni, non come al primo concerto, nel ’93, che avevi solo 24 anni ed eri ancora solo figlio, ma in modo diverso e però sempre intenso, ora che di anni ne hai 50 e sei padre, con le tue figlie.

LA STORIA DA RACCONTARE

Questa è la Storia da raccontare per me, cari lettori, non so se vi aspettavate una recensione, che del resto io non potrei fare. Intanto, perché non sono un critico musicale, e poi perché non sarei obiettivo. Come in tutte le vere amicizie, so essere critico con gli amici, ma mai distaccato.

POCHE DUE ORE

In questo caso, l’unica critica riguarda la durata: due ore di concerto per uno con 200 canzoni sulle spalle e una essenza purissima da animale da live sono troppo poche. Ora, capisco che, purtroppo, il buon Luciano non possa cantare tutte le canzoni che vogliamo, che per forza di cose 4 o 5 di quelle che ami di più siano chicche destinate spesso a non essere eseguite dal vivo, ma insomma, un’altra mezz’oretta ci poteva stare.

UN TRIPUDIO DI ROCK

A parte questo, signori, posso dirvi soltanto e sinteticamente: un concerto da sballo. Intenso, pieno di ritmo, con un’alternanza perfetta tra parti acustiche ed elettriche, con una batteria prepotente e la solita band perfettamente rodata, in un tripudio di rock. Una scaletta sapiente, in cui con l’espediente del medley trovano spazio pezzi anche non tipici da stadio, insieme ai classici immancabili. Certe notti l’amore conta, sempre. Grazie Luciano.

Playlist: Certe Notti – Luciano Ligabue