I primi a saperlo furono gli Egizi. il loro Dio supremo era Ra. Il nucleo del Sole altro non è che un immenso cristallo di carbonio. Un diamante quindi che è una derivazione dello stesso elemento chimico, un reticolo cristallino di atomi di carbonio disposti secondo una struttura tetraedrica.

LA LAVORAZIONE

Il minatore, commerciante, trafficante, gioielliere, si premurerà di sezionare, tagliare in forme quasi perfette questo diamante per renderlo brillante, per riflettere al massimo la luce che penetra dallo stesso carbonio proveniente dal Sole per dargli quelle caratteristiche che lo renderanno più prezioso.

LE CLASSIFICAZIONI

Dopo averlo classificato in base al colore, la taglio, al peso ed alla purezza (le famose 4 C, Cut, Clarity, Carat, Color), lo incastoneranno in qualche oggetto creato con qualche metallo prezioso per poi farlo indossare agli individui di genere femminile della propria specie al fine di renderle più vanitose di quanto già non siano.

UNA ‘BRILLANTE’ MALEDIZIONE

Qualche anno addietro, in qualche remota zona della giungla indiana, dentro qualche tempio dedicato ad una divinità, questa volta non egizia bensì indù, un malcapitato avventuriero si imbatté in un bel diamante gigante da 45 carati incastonato nell’occhio di Rama – Sitra, idolo  casualmente consacrato alla “sacra famiglia” della tradizione indiana e quindi intollerante a qualsiasi spoliazione anche diamantifera del proprio corpo.

LA VENDETTA DIVINAdiamante 3

Questa simpatica divinità vendicatrice, residente per la cronaca a Golconda, mandò una maledizione eterna a chiunque entrasse in possesso della gemma suddetta. Tra suicidi di Sultani turchi, malattie varie e disgrazie di vari nobili, la pietra arrivò alla sfortunata Maria Antonietta che, come tutti ben sanno, finì decapitata insieme al marito durante la Rivoluzione francese.

IL DIAMANTE DI MARIA ANTONIETTA

diamante 2

Questo diamante, denominato “Hope” appunto speranza, dopo essere stato posseduto anche dalla famiglia (quasi sterminata) Mc Lean, proprietaria del Washington post, finì in una teca del Smithsonian Institute of Washington, prima di aver finito di maledire tutti i presidenti degli Stati Uniti d’America, dalla creazione della confederazione in poi con il Watergate.

LE PIETRE DELLA SFIGA

diamante 1

È vasto l’elenco delle gemme porta sfortuna, una è famosissima in Europa, la  La pietra da 140 carati, sempre sottratta a qualche divinità indù nella ridente città di Golconda, dopo aver seminato sfortuna in giro  per il vecchio continente, finì in mano al  generalissimo  Napoleone Bonaparte che la volle incastonare nell’elsa dalla sua spada poco prima della sua definitiva sconfitta nella battaglia di Waterloo.

ATTENZIONE A RICICLARLO

Un diamante è per sempre, ma se ve lo restituiscono dopo una mancata promessa di matrimonio, consiglio di pensarci bene prima di riciclarlo. Rama-Sitra vi guarda!

Playlist: Shine on you crazy diamond – Pink Floyd