E sono sette. Detto così pare niente, però quando cali la primiera e all’avversario lasci la miseria di un sei e qualche asso qualcosa vorrà pure significare. Pergolizzi si appunta la medaglietta dei record che non vuol dire molto, però figurarsi se il Palermo non avesse fatto filotto. A punteggio pieno come nessun altro, il mister più contestato, persino più di De Zerbi che i record li faceva al contrario, comincia finalmente a vedere luce tra sè e le inseguitrici.

SICURI E RISARCITI

Vogliamo dire che alla maggior parte dei palermitani del gioco non gliene frega niente e che si aspettano un’altra ventina di queste domeniche per sentirsi sicuri? E risarciti, aggiungiamo, perché a questa maggioranza per nulla silenziosa bardata di rosanero non si può togliere dalla testa che la quinta città d’Italia è stata vittima di un complotto.

IL REGALO DI PERGOLIZZI

Intanto mister Rosario ha fatto a Palermo un bel regalo, come quello del nonno alla prima comunione: nessuno lo dice ma tutti sanno che per essere contento il bimbo neo timorato di dio si aspetta la busta con i soldini. E Pergolizzi ha regalato alla città ciò che la città desiderava ma aveva paura a dichiarare. Primato, record, ipoteca sulla futura promozione e qualche motivo d’orgoglio. Giusto il necessario per sopportare l’onta di un campionato che appartiene ad una dimensione calcistica mai conosciuta, inimmaginabile per disagi logistici e organizzativi.

FRENO A MANO TIRATO

Poi, volendo, parliamo anche un pò di calcio. Che il Palermo ha qualità superiore alla media si vede senza bisogno di essere scienziati. Che il freno a mano sia ancora tirato non credo possano esistere dubbi. Non è esagerato pensare che ci siano margini di miglioramento pari almeno al 30%. Nella gestione della partita forse la percentuale sale di qualche decimale.

TELESAKURA SSI VEDEVA MEGLIO

Però il Palermo segna sempre e subisce davvero poco. Non ammazza le partite ma non provoca tachicardia. Gioca bene? Per niente ed è l’unica pecca che grava sulle spalle di Pergolizzi. Legittimato, dall’alto del suo strike a infischiarsene bellamente. Considerazione, quest’ultima, che rappresenta il lauto pasto non solo per le curve. In chiusura una carezza e un bacio in fronte a chi segue la partita in tv. Questa Eleven fa rimpiangere Dazn. Rubo la battuta e l’hashtag a Pia Maggiore: #telesakurasivedevameglio

Playlist: – Che centrattacco – Quartetto Cetra