Milano batte Palermo. In realtà batte tutti, perché come opportunamente segnalava Enzo Mignosi che di Milano è figlio adottivo, è l’unica città italiana che ha un respiro internazionale. E se non cerchi il posto in banca e sai rinunciare ai manicaretti della mamma, l’attrazione potrà essere fatale.

MILANO SEDUCENTE

Milano i figli non ce li ruba, li seduce e li vizia perché sembra sempre in grado di stimolare le loro ambizioni. E spesso sa anche accontentarli, cosa che a un genitore del sud riesce sempre più di rado. Oggi non bastano più i titoli di studio, servono le opportunità per dare un senso a un percorso formativo che il più delle volte appare fine a se stesso.

ROSALIA DAVANTI AL DUOMO

E allora ho un timore. Milano che ha avuto l’Expo e ospiterà le Olimpiadi invernali, che ha scippato il Salone del libro e anche quello dell’auto a Torino (debole e indifesa come non mai), non è che pensa di scipparci il Festino? Dite che sono ridicolo? Non sapete riconoscere la provocazione.  Anche se Rosalia farebbe la sua figura anche sotto le guglie del Duomo.

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Su questo non abbiamo dubbi. Ma difendere le specificità delle nostre città, il loro patrimonio culturale, le tradizioni e le iniziative imprenditoriali significa tutelare il tessuto socio economico dell’intero Paese. Se dobbiamo seguire il motto follow the money, chiudiamo tutto e trasferiamoci a Milano. Sarà anche il cuore dell’Italia, ma non può esibire la sua egemonia sfacciatamente in nome della supremazia economica.

MIOPI E INOPPORTUNI

La Biennale d’arte starebbe bene a Milano, ma è meglio che resti a Venezia. Il Festival di Sanremo stia lì dove è nato anche se Milano sarebbe sede ideale. Il polo fieristico di Rho monopolizza ogni tipo di target, ora a scapito di Bologna, ora di Verona. Una concezione miope e inopportuna che segna il trionfo dell’interesse del più forte.

LA DIFESA DEL FESTINO

E anche l’assenza della mediazione politica. Quando c’erano loro queste cose non succedevano. Dovevamo morire democristiani, perché ci avete scippato questa certezza? Noi intanto il Festino di Rosalia lo difendiamo con le unghie e con i denti. Magari non sarà più sfarzoso come negli anni ’90, ma non è detto che sia un male.

MULUNA E BABBALUCI

Magari il “maestro” è sempre lo stesso e la dimensione non è più internazionale. E forse il contorno delle celebrazioni potrebbe essere meno ripetitivo. Però niente come il Festino riflette l’ anima popolare di Palermo. Muluna ebabbaluci, sacro e profano, sudore, soldi e preghiere. Il Festino è di Palermo.  E a Milano non deve piacere.
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