Chiedetelo a Filippo Tripoli se Bagheria ha coraggio. Una volta era roccaforte della Democrazia Cristiana, partito che qualche retaggio culturale e politico l’ha comunque lasciato anche nei nostri giorni. Quando ha deciso di voltare pagina l’ha fatto senza esitazione, nel 2014 con il barile di voti ai Cinquestelle. L’esperienza del sindaco Cinque si è esaurita senza applausi, anzi è stato proprio il Movimento per primo a ripudiarla. Ma non è stato questo fallimento a fermare la voglia di cambiamento che si è manifestata ancora una volta con un secco no ai partiti tradizionali.

IL SEGNALE

Alle ultime amministrative ha vinto Filippo Tripoli le cui liste a supporto avevano una forte connotazione civica.  E anche in questo caso Bagheria ha lanciato un segnale chiaro, persino in termini generazionali, perché il nuovo sindaco festeggerà solo a settembre i suoi primi 40 anni.

ARIA DIVERSA

Non sono trascorsi neanche 100 giorni dal suo insediamento, eppure l’aria che si respira è decisamente diversa. Si vive il presente ma si pensa al futuro, con entusiasmo e fiducia. “Io non voglio parlare di com’era Bagheria, ma di come sarà”. Il suo esordio è la base per provare a vedere questo importante centro della cinta metropolitana di Palermo, patria di geni assoluti del ‘900, da Buttita a Guttuso, da Tornatore a Scianna, proiettata in avanti di 10 anni.

SINERGIA GAM – MUSEO GUTTUSO

“Mi piacerebbe che Bagheria diventasse uno spazio aperto in cui ciascuno possa dare il suo contributo, non soltanto a vantaggio della comunità residente. Penso ad una Bagheria centrale nel territorio, che sappia interagire con Santa Flavia, per esempio, o anche con Palermo. E proprio con il capoluogo stiamo tentando in questi giorni di chiudere una sinergia che riguarda la Galleria d’Arte Moderna e il nostro Museo Guttuso“.

LA NOSTRA OFFERTA

Soprattutto dal rapporto con Palermo si potranno aprire quelle prospettive di rilancio socio economico affidate al settore del turismo. “Chi viene a Palermo, mediamente, vi soggiorna per un massimo di 3 giorni. Difficile che ne spenda qualcuno in favore di Bagheria sotto il profilo del pernottamento. Ma sul resto noi integriamo l’offerta del capoluogo, sia sotto il profilo culturale che su quello enogastronomico“.

LO STELLATO E L’ACCIUGA

E su quest’ultimo versante si apre un nuovo ragionamento che parte dai prodotti di eccellenza per finire alle professionalità che il mondo della ristorazione bagherese può offrire. “Abbiamo un ristorante stellato, I Pupi di Tony Lo Coco, metà dei gourmet di tutta Italia, a maggior ragione lo può diventare per il turista che risiede a Palermo. E vogliamo creare con il Museo delle Acciughe un gemellaggio con un Comune della zona del Cantabrico per sottolineare la specificità di un’altra nostra eccellenza. L’acciuga – aggiunge Tripoli – può diventare una nuova icona di Bagheria”.

LO SFINCIONE AL TOP

“Vogliamo parlare dello sfincione? Proprio adesso che si sta finalmente sviluppando la cultura del cibo da strada, Bagheria può piazzare il suo prodotto che si inserisce nella tradizione dei migliori prodotti del territorio. Insomma, sul gusto c’è da completare il percorso che intendiamo fare in termini di marketing territoriale“.

LA CITTA’ DELLE VILLE

Completare, per l’appunto. Perché la Bagheria città delle ville è viva più che mai. “Bisogna adeguare il nostro patrimonio storico e architettonico alle esigenze di chi frequenta i luoghi di cultura, in Sicilia, ma anche in Europa. E non avere timore del confronto perché noi dobbiamo vivere di ciò che abbiamo. E ciò che abbiamo non è per nulla disprezzabile”. Insomma, c’era una volta Baaria, c’è ancora, ma adesso è tempo anche di pensare a Bagheria.

LA CASA DELLA SALUTE

Le idee non mancano e per alcune cose si è già passati al piano operativo. “Vogliamo realizzare – spiega ancora Tripoli – un polo di ricerca culturale in cui possano convergere il pubblico e il privato. E con lo stesso meccanismo dare vita alla Casa della salute, un altro polo che si occuperà degli aspetti legati alla sanità” Tra questa iniziativa e la questione del gusto si inserisce l’iniziativa volta a elevare Bagheria a Centro per la Dieta Mediterranea.

MANGO, AVOCADO E LIMONE

E sempre per restare in questo ambito c’è una politica d’indirizzo che riguarda l’agricoltura, “da svilupparsi nel campo delle nicchie, come il mango o l’avocado. E contemporaneamente pensare al limone, coltivazione per la quale necessità un salto di qualità”.

POTENZIARE ASPRA

Sul fronte interno l’idea è quella di creare un contesto favorevole per far sì che Bagheria diventi affascinante  sia per l’utenza dei Comuni limitrofi, ma anche per il pubblico di Palermo. “Potenzieremo la frazione marinara di Aspra, il suo lungomare è tra i luoghi più suggestivi dell’intero territorio e potrà fare da traino per lo sviluppo di una vera e propria movida“.

VIAGGIO NEL FUTURO

E anche la macchina interna è all’opera per stare al passo con la spinta propulsiva del sindaco. Non è un caso che sia stato avviato l’Ufficio Turismo ed eventi, proprio per strutturare le iniziative interne e supportare le organizzazioni nel territorio. Insomma, questo è il biglietto d’ingresso del preannunciato viaggio nel futuro. Il sindaco conducente sorride, abbastanza sicuro che la traversata non sarà semplice, ma anche che senza azzardo nessuna scommessa può essere vinta. Dall’ipotesi di default di pochi anni fa al rilancio: per Bagheria la partita è appena cominciata. Vedremo se Tripoli farà uscirà il jolly o il cavallino

Playlist:
The Joker – Steve Miller Band