Artiglio è il suo gatto. Muto come un segreto. Non fa le fusa. Non miagola. Non ama il cibo in scatola. Non s’ingrassa e non sta al sole. Si muove solo di notte, quando la luna fa sparire le stelle. Passeggia sul davanzale della finestra, avanti e indietro. Insegue il silenzio. Graffia.
SOLO E FRAGILE
Gioè è solo e fragile. Non gioca con i suoi compagni. Non lo sa fare. Si siede a guardarli, per riempire il tempo di ore mancate. Stringe le ginocchia. Si morde le labbra. Cancella parole. È curioso. Fruga negli sguardi. Tira calci a quelli sbagliati.
MEGLIO DI UN TATUAGGIO
I piccioni gli svolazzano intorno. Come i capelli di Giulia. Rossi come una fiaccolata. Rossi come una ferita. Si china a spiarne gli occhi. Non li trova. Piega la testa Gioè. Rallenta un sorriso. Aspetta che lo vengano a prendere. Per tornare dal suo gatto. Che lo fa sentire al riparo. Meglio che avere un tatuaggio o uscire con quella della seconda B.
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