Lo stomaco di Dea Radosta, nostra amica digitale, ha digerito la performance di Mak, il rapper siciliano che ha costruito i suoi primi momenti di visibilità sulle note di La mafia è cosa vostra. E ce la restituisce a modo suo. In Balliamo così, il  nuovo progetto musicale  la nostra Dea ha un posto in prima fila. Nessun testimone migliore per parlare di Mak e, sullo sfondo, anche di se stessa. Una provocazione al quadrato per occhi adusi a guardare oltre.

SILENZIO, PARLA DEA

Ho conosciuto Mak sul palco di Unlocked Music Festival l’anno scorso, ma lì per lì non mi soffermai sulla sua musica e nemmeno su di lui. Stavo lavorando ed ero presa da altro.
Qualche mese fa ascolto per caso su internet “La mafia è cosa vostra”. Incuriosita dallo spessore del tema, ho sbirciato il suo profilo che ho reputato subito interessante e ho deciso di invitarlo in Radio! Prima però un caffè insieme per conoscerci meglio. Ci siamo capiti al volo.

CONOSCI TE STESSORadosta Mak

Si viene dal nulla, si ha nulla, ma si crede in un sogno grande quanto l’universo. E si lotta per raggiungerlo. Mak mi ha raccontato gioie e qualche sventura. E proprio sulle sventure ci siamo soffermati. Ho cercato di trasformare quelle sue sensazioni, amare, provocate da episodi passati in cui alcune persone non avevano creduto in lui e gli ho detto che ognuno di noi scrive il proprio film. Un film che non pone ostacoli, in cui tutti ti danno pacche sulle spalle, un film non sofferto. Un film che va sempre bene  è mortalmente noioso. Allora dobbiamo dire GRAZIE a chi non crede in noi, a quelli che ci mostrano le nostre paure perché ci danno la possibilità di conoscerci, di far uscire il coraggio, ci stimolano a saltare nel vuoto. Ed era il momento per MAK di saltare!

FREEDOM

Abbiamo parlato di legge di attrazione, di filosofia orientale, del nostro rifiuto verso qualsiasi tipo di discriminazione e della voglia inesauribile di LIBERTÀ. Mi ha proposto di far parte di un video il cui titolo sarebbe stato: “Balliamo così!” Disse Mak: “Deve trasmettere libertà, leggerezza, divertimento e sorrisi. Solo questo…”. SOLO? Vivere il momento presente è alla base della vita. Ero felice perché dovevo essere me, un esempio per tutti quelli che temono il giudizio degli altri e si nascondono dietro mille maschere. Ma come balli? Ma come ti vesti? Ma di chi ti innamori? Ma come parli?

FUORI DAGLI SCHEMI

Mak Radosta

E come avrei potuto trasmettere libertà e passione? Ballare in costume mi sembrava troppo banale. E allora, in concomitanza del Pride, ho pensato bene di esprimere amore e passione verso due anime del mio stesso sesso. Via i pregiudizi. Non siamo interessati alla loro interpretazione. Tanto le persone avranno sempre qualcosa da dire. Tanto vale vivere la vita come si vuole. Il video è leggero e il ritmo ti entra in testa. Mentre reciti ti diverti e puoi essere chi vuoi. Così come nella vita, ovvero nel tuo film, o il tuo video musicale! E l’ho fatto nonostante la mia eterosessualità, proprio perché domani può svanire o può continuare ad esistere. Le etichette ci delimitano e ci riducono. Siamo tutto. Siamo amore. Soprattutto in quest’epoca. Più ci ameremo, più ci salveremo.

IN TRAP…POLA

Oltre a voler trasmettere libertà assoluta di espressione, Mak tende a parodizzare il tutto, soprattutto nella seconda strofa del brano dove prende di mira la scena trap, ma in particolar modo quel genere di musica che è tutto uguale, dalle sonorità ai testi, e una moda sicuramente destinata a passare.

PLAYLIST: ACHILLE LAURO – THOIRY