Per chi ama i film, l’elemento principale da cui viene attratto è lo schermo di un cinema. Che poi sia più o meno piccolo, che la sala dove è ubicato sia con tanti posti o con quei posti che ne fanno un piccolo salotto, poco importa.
A Palermo una delle poche realtà che rappresenta un cineclub nel senso più letterale del termine è Cinematocasa, fondato da Massimo Di Martino, giornalista professionista che si occupa di spettacoli lavorando per l’Ansa.

SEDERSI SUGLI ABITI DELLE DONNE AFRICANE Cinematocasa 2

La struttura, che si trova in via Maqueda, opera dal 2009, cambiando sede, pochi anni fa, pur rimanendo nella stessa via, per aumentare il numero dei posti da 18 a 40. E proprio il suo nome deriva dal fatto che la prima sala realizzata si trovava nel sotterraneo della casa del suo fondatore. Incontrare e dialogare con Di Martino, ti fa capire quanto ami la settima arte e la passione che lo accompagna. Il modo di descrivere come le sedie per assistere ai film siano rivestite della stoffa con i colori variopinti degli abiti da sposa delle donne africane, che rappresentano una discreta fetta della popolazione che si trova nelle vicinanze, ne rappresenta un esempio.

LO SCHERMO

Ma Cinematocasa non è solo questo: è uno schermo che cattura i cinefili, che possono far precedere la visione di un film da una cena, è un modo per unire passione e condivisione di opinioni, è un’alternanza di proposte che possono riguardare anche teatro e musica. Ma l’impegno di Di Martino nel mondo del cinema è iniziato ancora prima e precisamente nel 2005 con la stesura della sceneggiatura de Gli angeli di Borsellino, sulla figura di Emanuela Loi, proseguendo con Joe Petrosino, il film andato in onda sulla Rai, interpretato da Beppe Fiorello e quindi la soap opera tutta siciliana, Agrodolce, girata a Termini Imerese.

UNA PAUSA AL BISTROT Cinematocasa 4

Adesso si avvicina la pausa estiva, Cinematocasa andrà in parte vacanza, ma le idee al fondatore di questo cineclub non mancano certamente per quanto riguarda la nuova stagione, prima tra tutte quella di realizzare un bistrot nell’altra saletta rispetto a quella dove si trova lo schermo, per magari prendere un caffè o qualsiasi altra consumazione prima di guardare un film, un modo più comodo e rilassante per ogni cinefilo di sentirsi proprio come a casa, quella di Massimo Di Martino.

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