Natale, tempo di bilanci. Anche di flash back infantili. Cosa non ho fatto nella mia vita? Me lo stavo chiedendo stamattina guardando una foto del mio passato. Per notizia, io sono la Madonna. Non scherzo affatto! Ho le prove, anzi le foto. La storia è questa: mio padre era un fotografo. A quei tempi, quasi cinquant’anni fa, i fotografi facevano quasi la fame. Ogni tanto un servizio fotografico e poi a portare la pagnotta a casa ci pinzava u Signuruzzu, ci pensava Gesù Bambino come si dice in Sicilia.

MERITO DI U’ NORVEGESE

Comunque, a mio padre l’inventiva non mancava e cosa aveva escogitato nel periodo delle feste natalizie?  L’idea scaturì dal racconto di un amico di mio padre, pure lui fotografo. Si chiamava Enzo u norvergese, perché forse era stato in Norvegia o forse no, non ho mai approfondito l’argomento.

VESTIRSI DA BABBO NATALE

Allora, Enzo u norvergese disse a mio padre che all’estero avevano escogitato il sistema per racimolare un poco di soldini. Bastava vestirsi da Babbo Natale e fermare i bambini per strada per immortalarli in una foto ricordo. Cominciarono a scegliere un posto molto frequentato, la scelta cadde sui portici in Via Ruggiero Settimo, la via Condotti o se preferite gli Champs-Élysées, oppure la Fifth Avenue di Palermo.

FOTO DI BIMBI FELICI

Qualsiasi bambino avrebbe voluto fotografarsi con un simpatico Babbo Natale, specialmente se quello gli offriva caramelle e cioccolatini. Cominciò così l’avventura del periodo natalizio. Mio padre che fotografava bimbi felici: si faceva pagare in anticipo e rilasciava una ricevuta, dopo una settimana i genitori dei bimbi fotografati potevano ritirare la foto ricordo.

BABBO E LA RENNA FINTA

L’anno dopo aggiunsero una renna finta e un secondo Babbo Natale. Poi, col tempo si aggiunsero sempre più elementi natalizi. Ogni anno mio padre costruiva scenari sempre più belli: slitte, mangiatoie ecc… Poi, si aggiunsero altri fotografi e la location di Via Ruggiero Settimo non bastò più, poiché si intralciava troppo il traffico.

DI FRONTE AL CINEMA PORNO

I fotografi chiesero e ottennero dal Comune lo spazio di Via Mariano Stabile, sempre sotto i portici di fronte un cinema a luci rosse. Mio padre a questo punto mobilitò tutti i figli, me compresa. Una volta ero un angioletto, un’altra volta la Madonna e man mano che crescevo ero sempre un personaggio diverso. Fino a quando non passai a fare un altro ruolo, cioè la fotografa. Comunque, tutto questo gran parlare per dire a tutti: Buon Natale!

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