Guardava i propri abiti abbandonati sulla sedia davanti al letto. Giacevano lì e lei, chissà perché, li associò al manichino triste della grande vetrina del negozio lussuoso di Via Libertà. La stanza aveva un odore di deodorante al tabacco. Chissà quante coppie erano passate da lì prima di loro. Poc’anzi  l’affittacamere l’aveva guardata come se la conoscesse, ma lei non si ricordò della sua faccia.

AMANTE DA CHAT

Si guardò di nuovo intorno. Immaginò persone con storie simili alla sua, sdraiate sul letto a fumare una sigaretta dopo aver consumato il rapporto sessuale. Tutto sapeva di squallido, anche il desiderio cedeva il passo al ripugnante odore tipico delle stanze ad ore. L’uomo, conosciuto in chat, era ancora dietro la porta del bagno. Si stava lavando e lei, istintivamente, infilò la mano dentro le mutandine per controllare il proprio odore.

SESSO VIRTUALE

Era la prima volta che si incontravano, anche se avevano già fatto sesso virtuale. Alla sola idea dei loro amplessi attraverso il video si eccitò come una cagna annusante. Non si trattava però di sensualità, era solo qualcosa che sapeva di amaro. L’uomo aveva chiuso il rubinetto del bidet e lei istintivamente si coprì con il lenzuolo di cotone di bassa qualità.

LA CONQUISTA DELLA PREDA

Aspettò che si aprisse la porta del bagno, pronta a vedere l’uomo uscire nudo e alla conquista della preda. Lui si distese sul letto e le diede un bacio. Lei si avvolse attorno alle sue labbra. Il suo corpo giaceva sotto quello dello sconosciuto, sentì le solite parole sconce dell’uomo che, stavolta, la fecero arrossire. Gli occhi dell’uomo sopra di lei la opprimevano. Chiuse gli occhi. E continuò a pensare: io sono un’infedele.

Playlist: – Everybody Hurts – R.E.M.