A me questa storia che chi ha simpatie per un’altra squadra non può considerarsi un vero tifoso del Palermo non è che mi convince tanto. Li chiamano gli strisciati, alludendo al fatto che in genere sono Juve, Inter e Milan, con le loro maglie a righe verticali, a portare fuori strada i nativi rosanero. La dico per come la penso: mi sembra una colossale stupidaggine distribuire certificati di purezza. In ogni caso, non solo nel tifo.

IL TIFO E’ AGGREGAZIONE

Che poi il tifo, al netto di tutte le degenerazioni – siano esse episodi di violenza o business allo stato puro – è aggregazione, voglia di stare insieme, condivisione di passione. Perché giocare ad escludere? Perché accentuare le differenze persino all’interno dello stesso recinto?

GLI IMPURI

E’ una strana pretesa, resa oggi ancora più visibile dall’uso massivo dei social, ritenere impuri quelli che una porzione di cuore ce l’hanno da un’altra parte. Lo stadio è casa di tutti, la fede è patrimonio individuale e ognuno la vive secondo le proprie attitudini.

GLI INDIFENDIBILI

Per sgombrare il campo da equivoci: chi ha tifato Juve o Inter quando hanno giocato al Barbera contro il Palermo non è difendibile. Ma mi fermerei qui. Altre liste di proscrizione sono quantomeno inopportune. Specie quest’anno, che più di ogni altro anno, i tifosi del Palermo hanno dato due formidabili risposte.

LEZIONI DI CIVILTA’ ROSANERO

La prima di civiltà, perché immaginate la vicenda Tuttolomondo a Bergamo o Verona, a Firenze, Brescia o Milano. Sarebbe finita in cronaca nera, altro che nelle pagine dello sport. L’altra, con gli oltre 10.000 abbonati che sono la prova provata di quanto la Palermo rosanero non ne potesse più di Zamparini e dei suoi giochi di prestigio.

I NEMICI SONO FUORI

Un applauso ai tifosi di ogni settore dello stadio che durerà sino all’ultimo minuto dell’ultima partita di campionato. Indipendentemente da come finirà. Però smettiamola con questa storia degli strisciati, la guerra in casa non produce mai effetti positivi. Per dirla come Mourinho, il rumore dei nemici si sente forte, ma essi sono fuori dalle mura.

UNA OLA PER STEFANIA SANTORO

E se ci è consentita una citazione, è tutta per Stefania Santoro. Da 30 anni abita a Roma, ce lo rivela la sorella Flavia che nel mondo dei tifosi e dei social non ha bisogno di presentazione. Stefania ieri ha sottoscritto un abbonamento, adesso è una degli oltre 10.000 che hanno dato fiducia a Dario Mirri. Solo che lei al massimo vedrà solo una partita. Tutto il resto è gioia