Una storia ultradecennale di musica tutta siciliana. O quasi. I Cosatinta, Gianna Simonte, Giuseppe Morana e Giuseppe Maggio, sono un trio proveniente da Marsala che grazie ad accordi allegri mai scontati e ritmo ha conquistato una fama che li porta a girare le tv nazionali. Gianna, romana di nascita e front…girl del gruppo, è una cantante ipersensibile, ma allo stesso tempo ribelle e trasgressiva. Diva ebbra e poetessa pop: c’è tutto dentro il personaggio e nel nuovo singolo.

LA LOGICA C’E’

Senza Logica Apparente è il nuovo brano creato in collaborazione con El Bandera, noto artista cubano. Una traccia ritmata, moderna, con una vena latina che coinvolge dal primo ascolto. Interamente composta dal trio marsalese, Giuseppe Morana e Giuseppe Maggio hanno curato la parte musicale, mentre Gianna Simonte voce e testo. “Giriamo per promuovere la canzone di giorno e per partecipare alle nostre serate di sera. Siamo anche in partenza per il sud America e, quindi, indaffaratissimi. Ieri eravamo in un posto estremamente bello, Salina Genna, luogo in cui abbiamo girato il video. Lì c’è uno dei tramonti più belli del mondo e, fidati, ne ho visti tanti”.

UM, DOIS, TRES, QUATRO

I tre ovviamente torneranno in studio presto, giusto il tempo di finire il tour in Brasile, Uruguay e Argentina. “Lanceremo un nuovo singolo per l’estate che, però, farà parte di una raccolta di quattro o cinque brani. La nave sulla quale navigheremo toccherà prima Spagna e Canarie, poi arriveremo in sud America”. Quattro mesi suonando nei maggiori porti turistici. “Sai conosciamo poco il pubblico brasiliano, negli ultimi anni ci siamo dedicati più alla zona dei Caraibi. Quindi sarà una nuova sfida per noi, stiamo creando un un repertorio ad-hoc, inoltre, incontrare gente proveniente da tutto il mondo ci da l’opportunità di allargare sempre di più il nostro repertorio”. E gli orizzonti. “Cantiamo in 5-6 lingue e, comunque, è sempre una sfida, no?”.

DA DUO A TRIO, DA ROMA ALLA SICILIA

Prima erano in due, ma un giorno arriva l’occasione di cantare intorno al mondo. E serviva un terzo. “Ci hanno chiesto di aggiungere un elemento, ma la formazione ha funzionato così bene che siamo rimasti tre e tutti di Marsala. In realtà io sono romana ma trapiantata qua da anni. Sono arrivata in Sicilia negli anni ’90 per motivi familiari, ma sono rimasta nonostante gran parte della mia famiglia sia ancora a Roma, infatti, faccio ancora la pendolare”. Perché galeotto fu anche Giuseppe Morana, musicista e compagno, con cui avrebbe poi passato la vita tra musica e passione. “Ero una ragazzina innamorata”.

LA MUSICA NEL SANGUE

Gianna, nata e cresciuta a Roma, sin dalla tenera età di sette anni ha cominciato a cantare con quella che è stata una delle insegnanti più brave del panorama italiano. “Non soltanto, era anche una delle più grandi insegnanti di tecnica vocale, ha scritto anche dei libri e, inoltre, è stata una grandissima musicista”. Parliamo di Bruna Liguori Valenti, venuta tristemente a mancare due anni fa. “La moglie del grande giornalista sportivo Paolo Valenti di Novantesimo Minuto. Ho così partecipato a vari programmi televisivi, come Domenica In, e a tanti concerti e concorsi internazionali, in italia e all’estero”.

EVOLUZIONE

In principio Gianna cantava un tipo di musica particolare e altolocato, quasi di nicchia, contemporanea e d’autore. “Pensa che abbiamo fatto dei brani in prima esecuzione mondiale di Ennio Morricone”. Ma in Sicilia l’artista cambia totalmente genere. “Adesso musica leggera/pop, ma il passaggio non è stato indolore, ero impreparata sull’argomento. Ho, quindi, fatto un’ incursione nella musica jazz a Palermo studiando con Loredana Spada”. E via con il pop, conosciuto grazie a Peppe, dapprima collega, poi marito. “Come diceva la mia amica Francesca sappi che il tastierista, non si sa per quale arcano motivo, finisce sempre con la cantante“.

UNA DOLCISSIMA STORIA

“Sono arrivata in Sicilia in vacanza e un mio amico che suonava in un gruppo mi ha chiesto di partecipare a qualche data estiva con loro. Per gioco ho detto si. Poi ho conosciuto questo ragazzo di nome Giuseppe, all’inizio non mi piaceva per niente”. Come Gianna non piaceva a lui visto che i due, tra l’altro, erano felicemente impegnati. Ma suona un brano oggi, canta un brano domani ed è nato l’amore. “Allora ho deciso, finiti gli studi, di rimanere in Sicilia e da lì convivenza, matrimonio e una bella figlia”. Un mondo d’amore per entrambi strettamente legato nella musica. “Chi ci ha sposati, infatti, ha detto amore e musica. Un connubio incredibile”.

SIETE TINTI?

Un nome particolare. Perché Cosatinta? “Mi facevano sorridere le anziane siciliane che dicevano ai bambini “si cosa tinta”, ho chiesto il significato e mi è stato detto che sono i monelli o i birichini. Mi è piaciuto tanto perché ci presentiamo sempre in manierra molto fresca e divertente, infatti, i nostri live sono sempre interattivi. Giochiamo con le persone, le facciamo cantare e divertire Ci piace che nei nostri live chiunque si senta un po musicista e parte integrante della serata”. Il termine, comunque, lavorando all’estero ha assunto anche un altro significato. “Perché tinto in spagnolo significa colorato quindi per noi Cosatinta è anche il colore della musica”. Ma voi siete un po’ tinti nell’accezione siciliana “E come no?!”.

UN’ISTANTE DA RICORDARE

“Ne potrei citare tanti  però uno particolare che ricordo sempre è quello che si è creato all’isola di Vulcano: c’era la luna piena, enorme, suonavamo una bossa nova brasiliana, le persone si sono addirittura commosse e noi con loro. E’ stato uno scambio profondo sulla sabbia nera con lo sfondo del mare reso brillante come un diamante dal satellite naturale.  E’ bellissimo perché è uno scambio energetico, non si tratta più di musica, a quel punto diventa uno scambio di emozioni”.

SOGNI NEL CASSETTO?

Tanti li avete già raggiunti, ma quale sarà il prossimo obbiettivo? Di sogno ce n’è sempre uno. “Vuoi sapere la verità? Io non ho mai pensato a uno in particolare. Ho sempre detto: io sogno. Di conseguenza non credo ci sia un traguardo preciso da raggiungere. L’importante è non fermarsi mai. L’unico desiderio che ho è quello di essere diversi da chi crea musica per soldi o per hobby, se vogliamo fare la differenza dobbiamo essere la differenza. La musica non deve far parte della nostra vita, ma deve essere la nostra vita“.

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