Alla fine della seconda guerra mondiale, cominciò a svilupparsi il turismo a Taormina. Erano gli anni ’50 e il suggestivo paese siciliano era tra le mete preferite di molte coppie omosessuali. Un aspetto che piaceva poco a Salvatore Turrisi, che viveva a Castelmola, uno dei borghi medievali più belli al mondo situato su una ripida montagna che sovrasta le suggestive località di mare in provincia di Messina. Per contrastare questo tipo di turismo, per i tempi parecchio sui generis, Salvatore decise di aprire un bar in cui poter dare spazio alla virilità. Cominciò dunque a riempire il suo locale di oggetti fallici. La minchia, esposta ovunque e in tutte le sue forme, doveva essere un modo per dimostrare a chi veniva a visitare quei luoghi, che in quelle zone gli uomini erano uomini e non omosessuali.

LO SCANDALO

bar turrisi minchiaLa Taverna del Mandorlo Fiorito fu subito uno scandalo per gli abitanti del luogo, che contrastarono quella iniziativa di Salvatore con veemenza. Nonostante le innumerevoli denunce, che si susseguirono fino agli anni ’70, il bar restò aperto e pian piano diventò una vera e propria attrazione turistica per Castelmola. Giuseppe Turrisi, figlio di Salvatore, fu bravo a trasformare la provocazione del padre, in un vero e proprio business. Oggi il Bar Turrisi di Castelmola è per i turisti che vengono a Taormina un luogo da non perdere.

LA MINCHIA COME SIMBOLO

Il fallo è in un certo qual modo diventato un simbolo molese. Per rendersene conto basta girare per il paese: in quasi tutti i negozi di souvenir è possibile trovare gadget o cartoline con falli raffigurati. La minchia, a Castelmola, non è più uno scandalo come nel dopoguerra, anzi, è diventata un vero e proprio business.minchiette

EROTISMO E CULTURA

Resta fedele alle tradizioni familiari Massimo Turrisi, nipote di Salvatore, che tiene a sottolineare la mescolanza tra erotismo e cultura presente all’interno del bar: “Il locale – spiega Massimo – è aperto a tutti, soprattutto alle famiglie. In una parte nuova, all’interno dei bagni, c’è spazio per il contesto storico-culturale di Taormina e della Sicilia. Non solo peni ma anche arte, cultura e tradizioni della nostra isola, come per esempio le chiavi dei carretti siciliani appese alle pareti. In una parte nuova del bagno – racconta il molese – ho voluto raccontare questo legame tra la cultura di Taormina e quella che è la rappresentanza dell’erotismo greco. Nel bagno sono raffigurate tutte le posizioni del kamasutra“.

I SELFIE COL PENE

Il Bar Turrisi è un vero e proprio museo dell’erotismo, con mille oggetti fallici a fare da padroni. La minchia è ovunque: sui pavimenti che mostrano disegni espliciti, sui falli di legno che sostengono i paralumi delle lampade, su un’antica scacchiera che al posto delle pedine ha le minchiette. Ma in bagno c’è il vero capolavoro: uno specchio a Bar turrisi minchiaforma di pene, il top per farsi un selfie. La foto immortalerà anche la canna del lavandino da cui esce l’acqua a forma di organo sessuale e i rubinetti a forma di testicoli. Donne, uomini, gay, etero: ai tempi dei social chi avrebbe il coraggio di non fare una foto da pubblicare su facebook o su instagram? Sarebbero migliaia di visualizzazioni perdute. Si potrà poi gustare il marzapene, un dolce fatto con la pasta di mandorle raffigurante il membro maschile, degustare uno spumante col tappo a forma di glande o bere un vino davvero speciale. Quest’ultimo, però, non ha nulla di erotico.

VINO ALLE MANDORLE

Il vino di Castelmola, venduto all’interno del Bar Turrisi merita una menzione speciale: “Tradizione vuole – racconta Massimo – che il vino a Castelmola e a Taormina venisse aromatizzato coi prodotti locali tipici, tipo arance e mandorle. Uno dei primi prodotti che mio nonno inserì, oltre agli oggetti fallici, fu il vino alla mandorla. Molti – ci tiene a sottolineare il proprietario del bar – vengono da noi soprattutto per questo, perché siamo i principali venditori”. Questo tipo di aromatizzazione la si deve a Don Vincenzo Blandano che usava antiche tecniche greche di infusione. Nel suo liquore, misterioso e ambrato si fondevano diversi odori e sapori della sua Sicilia. Oggi viene prodotto a Marsala in esclusiva per Castelmola.

TENTATIVI DI IMITAZIONE

Il successo del Bar Turrisi ha ispirato tanti tentativi di imitazione, ma nessuno è mai riuscito a resistere per molto tempo: “A Genova hanno provato a copiarci – afferma Massimo Turrisi – ma il locale non ha avuto fortuna e ha chiuso quasi subito, perché era molto volgare”. Non è un caso se lo stravagante bar di Castelmola è stato inserito al secondo posto di una top ten dei locali più strani al mondo. In prima posizione c’è il BackDoor43 di Milano, con i suoi 4 metri quadri di grandezza è il pub più piccolo del pianeta; al terzo posto c’è il Toilet bar di Taiwan, tutto a tema wc. Segue un locale cinese, lo Sherlock Holmes Theme Coffee House di Shanghai, aperto in onore del famoso detective. Saltiamo all’ottavo posto che premia il Red Sea Star, Eilat di Israele, che ha la prerogativa di essere situato in fondo al mare. (Clicca qui per la classifica completa)

NON FERMATEVI AI FALLI

Il Bar Turrisi è noto soprattutto per le decorazioni, tutte a tema fallico. Ma non bisogna fermarsi solo a questo. Nel noto locale e a Castelmola non si trovano infatti solo peni. Il membro maschile, grazie a Salvatore Turrisi, è solo un Bar Turrisi Castelmolasimbolo di virilità che ha contribuito a rendere il paese celebre. Ma Castelmola è anche uno dei borghi più deliziosi e più belli d’Italia, il cui primo insediamento risale al X secolo A.C.. Arroccato alla cime di una montagna che sovrasta la zona, è possibile godere di un panorama mozzafiato, uno dei più suggestivi della Sicilia. Dall’alto sono visibili Giardini Naxos, Letojanni e la fighetta Taormina con Isolabella. Un pieno di storia, cultura, arte e natura, suggellati da ciò che, per quanto possa farci arrossire, è pur sempre alla base dell’origine della vita.

PLAYLIST: Tengo na minchia tanta – Frank Zappa