Non ci bastava il sangue sparso nelle nostre città, sulle nostre strade. No. Non era sufficiente ricordare quante vittime hanno spento la loro vita in questa terra. Non esiste una sola ragione per farsene una ragione. Ma se arrivi a un’età in cui sei responsabile della tua vita, e decidi di sprecare i tuoi respiri, fai pure. Ma quando ti metti alla guida e ti prendi la responsabilità di usufruire del futuro degli altri, quello no. Specie per i bambini. Vittoria e Alcamo piangono quattro bambini. Quattro battiti spenti troppo presto. Otto genitori dilaniati. Decine di famiglie distrutte. Quando spegni la vita a un bambino, non hai solo distrutto un’anima innocente, hai tarpato le ali al futuro, quello di tutti. I bambini sono di tutti. Perché oggi, a differenza di ieri, si nasce con più difficoltà, e si sta al mondo con più fatica. Ci sono consapevolezze diverse, e la vita si accetta con più prudenza. Non sta a noi perdonare o condannare, ma di certo le coscienze fanno male, molto male. Da genitore non credo si possa superare un dolore simile,specie se, come nel caso di Alcamo, il responsabile sei proprio tu. Non c’è condanna che può restituire una vita. Quindi sperare ad aspre punizioni non riporterà al gioco quei bambini. Ma di certo, sulle nostre strade, può fiorire una coscienza maggiore. Visto che non avrete un futuro su questa terra, cari angeli, prendetevi cura di tutti noi. Qualunque sia la strada che state percorrendo oggi, state certi, che non dovrete avere più paura.

PLAYLIST: Tears in Heaven – Eric Clapton