Ascesa, caduta, risalita. Si può condensare in questo climax il percorso artistico-musicale di Davide Sciortino alias Davide Shorty o semplicemente Davide. Il percorso del 30enne cantante palermitano ha raggiunto il suo apice con la partecipazione ad X Factor nel 2015. Dopo quell’esperienza ha conosciuto onori e oneri del successo trovando in sé stesso e nella sua musica la spinta per ripartire.

I PRIMI ANNI NELL’ HIP-HOP

L’amore trasversale di Davide inizialmente viene incanalato nel Rap: “Il mio primo riferimento è stato Caparezza. Dopo aver ascoltato il suo primo disco, mi sono avvicinato alla cultura Hip-Hop, restando catturato da quel modo di fare musica e soprattutto dalle metriche e dai contenuti diretti dei testi”. Negli anni del liceo Davide Shorty è a tutti gli effetti un artista della scena Hip-Hop Palermitana. Come membro della crew dei Combomastas è protagonista nel 2008 con il brano cult U tagghiamu stu palluni. Arriva anche il suo primo cd da solista, Piccolo, uscito nel 2007: “All’epoca ero ancora ragazzino e non avevo l’esperienza e le competenze di adesso. Nei miei testi raccontavo principalmente me stesso e le mie difficoltà relazionali in contesti fatti di persone che non mi capivano”.

DIMENTICARE PALERMO

La sua parentesi musicale palermitana è stata dunque connotata da soddisfazioni. Non mancano però i tanti dolori che hanno fatto maturare in lui il desiderio di andare via per esprimere sé stesso: “Per molto tempo – racconta – non l’ho ricordata con affetto perché mi sono imbattuto in persone che non mi hanno mai rispettato e in un ambiente presuntuoso e individualista. In compenso ho cominciato a esibirmi vivere il palco In questo senso devo molto a Othello che è stato un riferimento importante. Ad ogni modo quando ho avuto la possibilità di andare via, l’ho presa al volo”.

 

A LONDRA

Nel 2010 arriva dunque il trasferimento a Londra, una scelta di vita fatta di impegno e sacrifici in nome della musica: “All’inizio per mantenermi durante gli studi musicali lavoravo in diversi pub e in un fast food. Poi ho cominciato a fare l’insegnante di musica,  senza mai smettere di suonare. Nella mia casa a Londra ho allestito uno studio di registrazione, esibendomi in giro per la città in diversi locali prima in duo e poi con il mio gruppo nato nel 2012, i Retrospective for Love. Assieme a loro ho avuto la possibilità di suonare anche in altri paesi europei ad eventi importanti come il Soundwave in Croazia”. A Londra Shorty affina le sue conoscenze musicali, trovando il contesto ideale per valorizzare il suo talento espresso per mezzo di una voce elegante, potente e versatile che non può essere incasellata in un unico genere. Una dote che lo porterà nel 2015 a partecipare alla nona edizione di X Factor Italia, nella categoria Over 25 sotto le direttive di Elio.

TRA SUCCESSO E DOLORE

La qualità delle sue performance vocali lo fa conoscere al grande pubblico. Diventa uno dei protagonisti di quell’edizione, poi chiusa al terzo posto. La tappa della consacrazione per Davide si rivela essere un’esperienza forte e probante fino al logorio. La continua esposizione mediatica e i suoi effetti collaterali lo fanno cadere in una spirale depressiva: “X-Factor è’ stata un’esperienza che mi son sentito di fare e dalla quale alla fine sono uscito depresso. All’improvviso ti ritrovi tutte le luci addosso. L’ego va a mille ma al tempo stesso sei continuamente esposto, travolto  dall’affetto ma anche da gente che sale sul carro dei vincitori o che torna da te dopo non averti considerato o trattato con disprezzo. Passavo tutti i giorni sul web a controllare su Internet ciò che si scriveva di me, tra chi mi celebrava e adorava e chi al contrario mi buttava addosso fango, passando dall’esaltazione alla tristezza più cupa. Non mi vergogno assolutamente di dirlo, non capisco anzi perché l’argomento debba essere un tabù”.

LA RINASCITA

Nonostante lo sconquasso emotivo che ne è derivato l’esperienza nel talent show musicale ha comunque segnato una svolta nella carriera di Davide, che oggi è tornato a Londra e si divide tra il lavoro di musicista e quello di producer: “Non la posso rinnegare, anzi. Ho avuto modo di lavorare con un grandissimo come Elio e poi è stata un trampolino di lancio”. Da quel momento in poi Davide ha pubblicato con i Retrospective for LoveRandom Activity of a heart” nel 2017 e due dischi da solista: “Il primo, Straniero uscito nel 2017, è un album in cui descrivo la mia condizione di emigrato, soffermandomi molto sui sentimenti. Il secondo realizzato insieme a Funk Shui Project si chiama Terapia di gruppo ed è un disco decisamente più introspettivo e maturo di quello che l’ha preceduto”. La musica come strumento per raccontarsi ma anche come molla per ripartire dopo un periodo buio: “Continuare a lavorare seguendo le mie inclinazioni è stato fondamentale come mi ha aiutato prendermi maggiormente cura del mio corpo e della mia salute mentale e circondarmi di persone positive. Non sono aspetti secondari”.

 

PLAYLIST: Visione Shorty -Funk Shui Project