Il bronzo di Piazza Vittorio Veneto potrebbe essere sostituito – in segno di liberazione dai problemi che attanagliano il club rosanero – con la copia della Statua della Libertà, se Tony Di Piazza, imprenditore palermitano emigrato negli States, re del mercato immobiliare a New York e in Florida, dovesse riuscire a comprare il Palermo in serie D. L’interesse c’è ed è forte.

NUOVO INTERESSE

Tony, che non ama il lei e nemmeno i titoli, aveva già contattato Foschi a febbraio scorso, quando il Palermo era in B e aveva difficoltà a pagare gli stipendi. Ma la sua richiesta di informazioni fu tony di piazzatotalmente ignorata: “Non so a che livelli potrei portare il Palermo – spiega l’imprenditore – ma di certo vorrei far parte di questo rinnovo e riportarlo lì dove merita e a nuovi momenti di gloria. Se dovessi riuscire a prenderlo dovrei fare un po’ come Pallotta, ovvero gestirlo a distanza. Negli States ho tanti impegni lavorativi e non posso trascurarli. Ma in Italia ho un amico di vecchia data che si chiama Gianluca Paparesta. Di lui mi fido – continua – ed è anche un grande esperto del settore, essendo un ex arbitro. C’è anche un noto giornalista locale che mi sta dando una mano, ma al momento preferisco non dire chi è. È chiaro che un’azienda funziona meglio se è presente l’occhio del padrone, ma oggi giorno, con la tecnologia, è più facile gestire da lontano. Io, per esempio, lo faccio con le mie proprietà in Florida da New York. L’importante è affidarsi a gente di fiducia”.

POLITICA IN ITALIA E MIGRANTI

Tony ha dovuto lasciare San Giuseppe Jato all’età di 8 anni. Suo padre faceva il muratore ma voleva migliorare la sua vita e quella dei suoi familiari, lasciando soprattutto un futuro ai suoi tre figli. Dopo aver passato 6 anni in Svizzera, in attesa del visto, la famiglia Di Piazza, con un bel po’ di valigie di cartone, raggiunse gli States. In quegli anni erano tantissimi i meridionali che sceglievano il nuovo continente per una vita migliore ed è per questo che Tony Di Piazza non è favorevole a certe scelte della politica italiana di questi mesi: “Da emigrante sono sensibile alle sofferenze e ai disagi degli immigrati – afferma -. Purtroppo anche noi Italiani abbiamo sofferto la stessa discriminazione nel 1900. Quando arrivammo negli States mio padre cominciò a lavorare in una fabbrica tessile. Io ho frequentato un college e ho preso il diploma di ragioneria. Poi – continua – nel 1980 ho acquistato il mio primo immobile e da lì è iniziato il mio business che adesso include parecchie proprietà a New York e in Florida”.

L’AMORE PER LA MUSICA E PER LA CULTURA ITALIANA

L’attività principale di Tony Di Piazza, che oggi ha 67 anni, ha due figlie e 4 nipoti, è quella di gestire immobili. Ma l’imprenditore è molto attivo anche nel promuovere l’italianità e la cultura dello stivale, tramite il NYCanta, un Festival della Musica Italiana nella Grande Mela. Dell’Italia e della sua Sicilia gli mancano la bellezza naturale e il cibo. Quando può non manca di far sentire la sua vicinanza ai suoi connazionali. Ha organizzato raccolte di beneficenza per i terremotati di Arquata del Tronto e per coloro che hanno avuto bisogno di cure mediche. Ha inoltre portato avanti un’iniziativa benefica per i figli dell’Ispettore Raciti, ucciso nei pressi dello Stadio Massimino da un tifoso catanese durante il derby Catania – Palermo del 2007″.

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