Che cosa è un sogno. Che sostanza ha una missione quasi impossibile. Che bello è tifare per i secondi, per chi vince una volta dopo decenni di sacrifici. Come la Roma, come l’Italia, come il Leicester, come i Toronto Raptors che neanche il giudice Mario Conte, uno dei tifosi più accaniti dei canadesi ci avrebbe scommesso un euro. E con una moneta non ci paghi neanche il francobollo della posta imbucata dall’altro lato del mondo e poi recapitata a casa Conte.

FROM TORONTO WITH LOVEraptors

From Toronto Raptors to Raptors Palermo. È tutto vero. A scrivere è Sergio Scariolo, l’assistant coach della squadra. Lo fa poche ore dopo aver conquistato l’anello Nba. Nessun gemellaggio con Palermo, ma solo un pensiero verso dei tifosi che ci sono sempre stati:

“Caro Mario, cari amici di “Palermo Raptors”, come vi ho “presentato” ai miei dirigenti. È un piacere ricordarmi di voi pochi giorni dopo il raggiungimento del grande obiettivo sportivo che abbiamo avuto la fortuna di vivere. Alla famiglia “Raptors” è piaciuta molto la vostra storia e penso che ve lo manifesteranno concretamente… da parte mia devo solo aggiungere i miei personali complimenti per la bella stagione sportiva di cui siete stati protagonisti e farvi un grosso “in bocca al lupo” per la prossimo!

Sergio”.

Come se il Porto dopo aver vinto la Champion’s League dopo vent’anni di magra, ti scrivesse una lettera per mano di José Mourinho: “La passione per Toronto nasce per caso – racconta Mario – e per il mio desiderio di far girare il mondo ai miei figli. Lo scorso ottobre siamo andati lì per una settimana. Ci siamo innamorati della città. Ho conosciuto Scariolo grazie a un amico in comune, il giornalista Flavio Tranquillo, mio fraterno compagno di mille battaglie, nonché coautore del libro che abbiamo scritto insieme I dieci passi. Scariolo lo avevo visto solo in tv, adesso so che oltre ad essere un grande allenatore è anche una gran bella persona”.

IL SOGNO raptors

Creare una società chiamata Palermo Raptors è il minimo: “L’idea è stata delle allenatrici Fabiana Mele e Daniela Dentici, il presidente è Sandro Mele e io sono stato trascinato dentro questa splendida avventura. Arrivati a Toronto, Scariolo li invitò al centro allenamento. Mario non poteva crederci, soprattutto suo figlio che un giorno sogna di giocare in Nba: “Con i miei figli condivido tutto – spiega – spero possa realizzare i suoi sogni”. E ancora il sogno che è perfetto quando è quasi irrealizzabile, come ricevere una lettera dall’allenatore della tua squadra del cuore. Al pari della vittoria in Premier League del Leicester o in Nba dei Raptors. Ora che tutte queste cose sono davvero successe, finalmente ci rendiamo conto che sognare conviene sempre. Non succede, ma se succede…

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